L'ADDESTRAMENTO PROFESSIONALE DEGLI AGENTI D'INFORMAZIONE

Il termine "agente d'informazione" si può applicare, a nostro modesto avviso, a tutti coloro che operano nel gran mondo dell'informazione: documentalisti, bibliotecari, conservatori dei musei, archivisti, addetti ai servizi informazione, giornalisti, ecc.

Diverse sono le interpretazioni date al vocabolo "informazione": da quella che si collega agli studi sulla cibernetica e ne studia (sia pure con indirizzi diversi ma analoghi fra loro) gli effetti fisico-matematici, a quella che si riallaccia alla scuola sociologica e ne analizza i soggetti, i testi, gli strumenti.

In Italia le due diverse correnti sono rappresentate la prima dal Centro di cibernetica e di attività linguistiche dell'Università di Milano e la seconda dalla Scuola di pubblicistica applicata alle tecniche dell'informazione.

Fra queste due tendenze che si potrebbero definire le più moderne, esistono anche altre interpretazioni del fenomeno dell'informazione, quale quella della scuola di demosoddalogia (1) e tutte le altre volte prevalentemente allo studio del giornalismo, esaminato più che altro quale fenomeno storico-letterario.

D'altra parte, il sorgere ed il rapido moltiplicarsi di organismi e di servizi d'informazione, soprattutto nei settori della scienza e della tecnica, sta a dimostrare quanto sia urgente che il lavoro svolto da ciascuno di essi, sia organizzato ed eseguito secondo criteri scientifici. Ne consegue la necessità di formare anzitutto le reclute del nuovo esercito professionale, e di creare, a tale scopo, delle apposite scuole o almeno dei corsi di addestramento e di aggiornamento.

Molto è stato fatto e si fa all'Estero in questo campo: ne sono prova le scuole assai bene organizzate che esistono in Francia, Germania, Polonia, Inghilterra e in molte altre nazioni.

In Italia sin dal 1956 presso la citata Scuola di pubblicistica viene svolto un regolare corso di studi sulla "Metodologia dell'informazione scientifica".

Dal 1959 ad oggi sono state tenute per iniziativa del Comitato Nazionale per la Produttività cinque corsi rapidi di aggiornamento di cui uno per gli addetti ai servizi d'informazione tecnica nelle imprese pubbliche e private e gli altri quattro per i funzionari delle biblioteche speciali. I risultati ottenuti sono stati, in base ai dati raccolti alla fine di ogni corso dal Comitato stesso, abbastanza soddisfacenti.

Nel corrente anno, oltre il normale corso che si tiene presso la suddetta Scuola di pubblicistica, è previsto a Roma un sesto corso di Documentazione e informazione scientifico-tecnica presso il Comitato Produttività e a Milano un corso di Documentalistica e metodologia del progetto per iniziativa dell'Istituto Tecnico Industriale G. Feltrinelli di Milano.

Contemporaneamente presso il Centro di documentazione del Consiglio nazionale delle ricerche, da poco più di un anno, ha cominciato a sorgere un modesto apposito reparto di studi sulle tecniche dell'informazione scientifica. Per il momento, si dispone di una biblioteca, di una documentoteca e di uno schedario, tutti i tre in fase di sviluppo, destinati a raccogliere studi e notizie riflettenti il mondo dell'informazione scientifica. Oltre a tale lavoro il Centro dal 1957 pubblica annualmente un volume di Note di bibliografia e documentazione scientifica. In questa serie di pubblicazioni, che ha ormai assunto la veste di una vera e propria collana di studi, sono attualmente in corso di stampa un volume dedicato al Catalogo generale dei periodici posseduti dalla Biblioteca del C.N.R., un altro all'edizione abbreviata in lingua italiana della C.D.U., un altro ancora agli atti di due Congressi di documentazione e di informazione svoltosi in Italia nel 1960 e nel 1961.

E' doveroso segnalare altresì che uno dei compiti della Commissione per il coordinamento dei programmi della documentazione e dell'informazione scientifico-tecnica del Comitato produttività, sorta sin dal 1956, è appunto quello di curare la formazione professionale del personale addetto a qualsiasi organo di documentazione e informazione scientifico-tecnica:

a) agevolando la conoscenza dei metodi e delle tecniche atte alla ricerca e raccolta, all'analisi e selezione, alla riproduzione, diffusione e utilizzazione delle informazioni scientifiche e tecniche, favorendo la pubblicazione di cataloghi (di periodici, di microscopie e di traduzioni) e di manuali di istruzione professionale;

b) favorendo l'addestramento e l'aggiornamento del suddetto personale mediante corsi di lezioni, cicli di conferenze, proiezioni di films didattici, visite ad Enti di informazione.

A questo punto vien fatto di domandarsi se il problema dell'addestramento professionale degli agenti d'informazione si possa considerare risolto in Italia: no davvero. Tuttavia non si può onestamente negare che qualcosa si è fatto e si sta facendo per vedere di venire incontro, nei limiti del possibile, alle giuste ed urgenti esigenze di tali lavoratori.

Si auspica quindi che da un lato gli Enti organizzatori dei corsi in parola, consci dei compiti che si assumono, si adeguino, per quanto possibile, ai criteri cui si ispirano analoghi corsi all'estero e dall'altro che tutti coloro i quali sono interessati al mondo dell'informazione vi partecipino attivamente.

In ogni modo i corsi in parola, pur essendo impostati su criteri metodologici, dovrebbero comunque avere sempre finalità prevalentemente pratiche; tale scopo si può raggiungere (specie per i corsi di aggiornamento) solo se, come è stato fatto finora in Italia, ogni lezione venga seguita da una discussione-guidata con gli allievi, si da dare loro modo di approfondire determinati aspetti e problemi basati o sull'esperienza personale o sulle esercitazioni eseguite.

Per quanto riguarda l'istituzione di una vera e propria Scuola delle tecniche dell'informazione sembrerebbe che, debitamente potenziata dai competenti organi ministeriali e organicamente sviluppata e attrezzata secondo i più moderni criteri didattici (sì da inserire per esempio, fra l'altro, nel suo programma anche materie relative alla cibernetica e ai relativi studi linguistici) l'attuale Scuola di pubblicistica potrebbe forse assolvere questo arduo compito.

Scopo essenziale di un adeguato addestramento professionale degli agenti d'informazione è quello di combattere la estrema faciloneria con la quale troppe volte in Italia si seguitano ad affrontare problemi squisitamente tecnici, affidandoli ai numerosi ed improvvisati agenti d'informazione, i quali non solo non riescono a concludere nulla di utile, ma gettano discredito su di una tecnica, ancora così giovane e bisognosa di cure attente e serie.

(1) "Demodossologia" Disciplina che mira ad approfondire i presupposti sociali e psicologici dei processi informativo-formativi dell'opinione pubblica e a realizzare la migliore combinazione tra la notizia, il pubblico e lo strumento impiegato (giornale, radio, cinema, teatro, cartelloni, fiere, vetrine, ecc.).

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